Il settore conciario è sano: se qualcuno all’interno della struttura del Consorzio Conciatori di Fucecchio ha sbagliato ne deve rispondere di fronte alla legge.

 

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza riportate in questi giorni  sul depuratore di Fucecchio si riferiscono ad accertamenti fatti circa un anno fa cui seguì la notifica di avvisi di garanzia che portò alle dimissioni della dirigenza.

 

Dopo le dimissioni dei vertici del Consorzio Depuratore di Fucecchio, l’Associazione Conciatori, su richiesta dei nuovi responsabili del Consorzio e dell’ Amministrazione Comunale di Fucecchio, ha operato per tutelare concretamente  le aziende conciarie coinvolte nella vicenda e  i relativi livelli occupazionali( circa 40 aziende per  1000 posti di lavoro)  e per ricondurre tutto al rispetto puntuale delle norme sulla depurazione.

 

L’impianto di Ponte a Cappiano è stato messo immediatamente in sicurezza sotto la responsabilità tecnica della direzione di Aquarno  e si è da subito rinunciato all’ autorizzazione per il ritiro da parte di quell’impianto dei rifiuti liquidi provenienti dal di  fuori del nostro territorio.

 

Si è garantito così la prosecuzione dell’attività e la continuità del lavoro alle concerie ed alle maestranze.

In 40 giorni i reflui industriali e civili fino ad allora trattati presso il depuratore di Ponte a Cappiano sono stati convogliati al depuratore di Santa Croce sull’Arno. Si è inoltre recuperata la quasi totalità delle persone che lavoravano nell’impianto di Fucecchio.

 

Così è stata  affidata la responsabilità gestionale di tutti gli scarichi alla direzione del depuratore di Aquarno dando attuazione alla parte dell’Accordo di Programma che prevedeva il collettamento degli scarichi di Fucecchio al depuratore di Santa Croce sull’Arno.

 

La depurazione a Santa Croce  è gestita dalla società “Aquarno” il cui cda è composto da 5 consiglieri di indicazione pubblica (Comuni di S. Croce sull’Arno, Fucecchio e Castelfranco di Sotto) e da 4 consiglieri espressi dal settore conciario.

 

La maggioranza nel cda  e la presidenza di espressione pubblica in una società a capitale privato sono state deliberatamente scelte, da decenni, come soluzione ideale per garantire l’interesse pubblico attraverso il controllo di un impianto  così delicato ed importante sotto il profilo della tutela ambientale.

 

La possibilità di sopravvivenza del settore conciario in questo distretto esige l’assoluto rispetto delle norme e la ricerca costante di nuovi e adeguati strumenti per realizzare una sempre più concreta e puntuale tutela dell’ambiente: il  settore ne è consapevole e si muove in questa direzione.

 

Illeciti dei singoli non possono inficiare le enormi risorse e l’impegno espresso ogni giorno dalle forze sane del comparto che da sempre operano per rendere compatibile la locale industria conciaria con il contesto socio-ambientale del Distretto.

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