L’industria toscana della pelle tiene e i conciatori fanno rete per affrontare le nuove sfide del mercato: queste tra le principali indicazioni emerse dalla tre giorni di Lineapelle Bologna che ha confermato il buono stato di salute dei settori pelle e cuoio, grazie soprattutto alla tenacia degli imprenditori conciari nel perseguire politiche industriali di qualità, pur nel difficile scenario di un mercato che presenta molte insidie.
Nuove sfide per gli imprenditori conciari: il parere dei conciatori
Insufficienza della materia prima e alto costo della stessa, concerie italiane penalizzate a vantaggio degli Stati protezionisti sullo sfondo della mancata garanzia di “reciprocità” nell’applicazione dei più rigidi standard utili ad assicurare un’imprenditoria votata alla sostenibilità: «La materia prima, soprattutto le pelli grezze - afferma il direttore UNIC Salvatore Mercogliano- è insufficiente e costa troppo. Gli stati protezionisti sottraggono al libero mercato metà delle risorse primarie, con un crescendo pericoloso, perché 10 anni fa il commodity del mercato era libero. Sul punto né la Commissione europea né le autorità italiane si fanno sentire sufficientemente: l’UNIC da anni continua a chiedere la reciprocità. Lineapelle ha confermato la vitalità del settore conciario, ma le concerie italiane per confermare la propria leadership internazionale, vanno sostenute anche a livello istituzionale».
«Lineapelle- afferma il presidente Assoconciatori Franco Donati- ci ha dato le buone risposte che attendevamo, non solo in termini di numeri, ma anche rispetto alla qualità della clientela con cui ci siamo confrontati. Siamo soddisfatti dell’entusiasmo degli operatori incontrati: la domanda mondiale si è confermata attiva, disposta a riconoscere il valore aggiunto della qualità garantita dai nostri conciatori. In questa direzione vogliamo continuare a muoverci, proseguendo negli investimenti sulla qualità e sulla sostenibilità, ma confidiamo in un supporto istituzionale che sia per i conciatori sempre più sostanziale in grado di premiarne gli sforzi, quegli sforzi che sin qui ci hanno consentito di fare della nostra industria uno dei punti di forza del made in Italy».
La qualità premiata
«Contro le nuove insidie del mercato - dice Gianfilippo Settesoldi per la conceria Miura- bisogna valorizzare l’associazionismo di categoria per esprimere posizioni comuni in modo sempre più forte. A Lineapelle si è confermata la nostra clientela: le soluzioni moda, originali e raffinate che abbiamo proposto sin qui son state molto apprezzate. I clienti ci chiedono un prodotto al top nella qualità e non vogliamo deludere questa richiesta. Ciò comporta soprattutto oggi investimenti sempre più onerosi davanti a un mercato così difficoltoso: noi ci siamo e ci auguriamo che il nostro impegno possa essere tutelato in modo sempre più rigoroso, consapevoli che facendo rete possiamo far valere al meglio le nostre istanze».
Originalità nei contenuti moda e qualità per confermarsi leader sul mercato anche per la conceria Nuova Osba, che a Lineapelle ha saputo catturare l’attenzione di una clientela internazionale apparsa molto attiva: «Difficoltà nel reperimento della materia prima, costo del grezzo, rispetto dei rigidi parametri internazionali che disciplinano l’industria conciaria-dice Maila Famiglietti, titolare della conceria- tra le caratteristiche del mercato che ci impegnano di più. La clientela che sa riconoscere gli sforzi che facciamo per offrire prodotti qualitativamente al top è quella cui ci rivolgiamo».
«Negli ultimi anni abbiamo registrato aumenti progressivi del grezzo-conclude il vicepresidente Assoconciatori Alessandro Francioni- e siamo penalizzati dal protezionismo che incontriamo sui mercati extra Ue mentre sui nostri mercati incontrano meno difficoltà i compratori che vengono da quei Paesi. Nonostante ciò ci confermiamo ancora in grado di reggere grazie solo alla nostra qualità e ai nostri sforzi, ma è necessario che a livello istituzionale si attui quanto prima un reale sistema di valorizzazione del nostro comparto».