Come confermano i primi riscontri raccolti tra le concerie presenti all'appuntamento nella capitale francese, vere protagoniste dell'evento. Luca Giananti, per la conceria "Dolmen spa", sottolinea in particolare l'importanza del confronto con la propria prestigiosa clientela francese, soddisfatto per la contemporanea presenza a "Le Cuir à Paris" di responsabili dei campionari e della produzione con cui poter realizzare un lavoro di programmazione ampio e di grande prospettiva guardando al presente ma anche alla prossima stagione invernale con la possibilità di prevedere anche per quella ulteriori margini di crescita dopo che si sono confermate le vendite per quella attuale. Positivo il giudizio sulla fiera appena conclusa anche da parte di Ettore Valori della conceria "Valori srl", new entry di questo evento ma ben impressionato dalla qualità dei visitatori presenti in fiera, un appuntamento da ripetere e dove presentarsi esprimendo al meglio le proprie potenzialità. Sensazione condivisa da Renzo Lupi, della conceria "BCN concerie spa" che alla prestigiosa clientela presente a Parigi ha proposto soluzioni originali e innovative ben colpito dalla contemporanea presenza di clienti di tutto il mondo, caratteristica difficile da riscontrare in altre manifestazioni. A guardare con fiducia alle indicazioni arrivate dall'evento è anche Attilio Gronchi titolare della conceria "Samanta spa", che valuta positivamente l'atteggiamento della clientela internazionale presente a Parigi che seppur di diffusa cautela legata all'andamento dell'economia mondiale lascia intravedere scenari futuri meno critici, come testimoniato dai buoni risultati di vendita con cui si è conclusa la scorsa stagione invernale e che motivano ad affrontare al meglio l'impostazione delle nuove collezioni.
Calato il sipario su "Le Cuir à Paris" sembra dunque che per il comparto della concia si possano ipotizzare prospettive positive: permane la speranza di mantenere vivo un settore che si attesta vitale per la fascia alta della moda e del lusso e che conferma buone possibilità di presenza sui mercati internazionali pur in un delicato contesto economico caratterizzato da difficoltà di ricorrere al credito per i grossi problemi di liquidità che hanno le banche in questo momento. L'auspicio è che il settore nella sua interezza possa superare le difficoltà delle contrazioni del mercato interno con un utile incremento delle quote dell'export, senza farsi penalizzare dalle speculazioni sulla materia prima e dalle grosse difficoltà a reperire adeguati strumenti di credito.